giovedì 11 dicembre 2008

Come comportarsi in ascensore


In molti ci hanno chiesto come ci si deve comportare in un ascensore per non risultare antipatici, scorbutici, indisponenti o con gravi handicap al sistema nervoso centrale. Il problema postoci non è da prendere sottogamba, sebbene sia quasi del tutto sconosciuto per gli abitanti del terzo mondo o della Lucania occidentale.


La Sociologia Condominiale è una materia relativamente recente, che nasce verso gli anni Sessanta per opera principalmente di Karl Stopper, docente universitario a Lipsia (mi sa che è tipo in Germania). Uno dei suoi primi campi di ricerca fu l'incontro ascensoriale ed i possibili disagi [Stopper 1963]. Stopper decise di studiare le dinamiche delle piattaforme elevatrici con test su centoquattordici persone diverse, più cinque scimpanzé e un testimone di Geova; lo studioso formò gruppi di due o di tre persone, mescolando i candidati. Stopper divise gli atteggiamenti in quattro grandi categorie, ovvero:
- ascensore silente morbido, in cui l'imbarazzo degli ascensoranti non fa partire nessun dialogo con forme plurisillabiche;
- ascensore silente duro, in cui il menefreghismo degli ascensoranti non fa partire nessun dialogo ma solo scrollate di spalle;
- ascensore monorelazionale, in cui a un ascensorante parlante si affianca un ascensorante annuente o menefreghista;
- ascensore bidirezionale, in cui si instaura effettivamente una relazione interpersonale di qualsiasi tipo.
Purtroppo Karl Stopper decise di studiare gli ascensori silenti duri, e per tutta la vita le sue ricerche non ebbero nulla da dire. In punto di morte, disse al prete "fa' pure il cazzo che ti pare". Fu un suo discepolo, Hans Glick, che riprese in mano le ricerche del maestro a metà degli anni ottanta. Analizzando le vecchie registrazioni, Glick ridiede vita alla Sociologia Condominiale. Pubblicò subito due articoli: nel primo evidenziava come quando due scimpanzè sono lasciati da soli in un ascensore, questi cominciano spontaneamente a parlare della crisi economica del '29, adducendo probabilmente più colpe del dovuto al 31esimo presidente americano Herbert Hoover; nel secondo articolo trovò la legge fondamentale della fuga da smaronamento, ovvero Geova = Bestemmione + Scale [Glick 1984]. Entrambi gli articoli furono pubblicati sulla celebre rivista Schwanz, Titten und Stadtmobiliar. Ma l'analisi di Glick va ben oltre il mero documentarismo. Lo studioso infatti pochi anni dopo decide di pubblicare un manuale, l'unico tutt'oggi disponibile, di Comportamento Ideale su Piattaforme Elevatrici. In breve, Glick suggerisce, in 648 pagine, di non emettere peti, non sputare, non fissare il compagno di viaggio con disgusto mettendosi contemporaneamente le mani nelle mutande per poi tirar fuori mezzo hot dog della cena precendete, ricordarsi di nuovo di non emettere peti, non pulire o caricare o anche solo togliere la sicura della vostra arma da fuoco, non tagliarsi le unghie dei piedi, non emettere peti neanche tossendo, evitare di rimanere nudi, non masturbarsi (neanche girati verso la parete), non tossire sangue sulle scarpe altrui, evitare scherzi da claustrofobico, non partorire, non gettare oggetti dal finestrino [Glick 1987].
Detto questo, la Guida si riserva di consigliarvi un approccio molto semplice: portate sempre con voi una bustina di sale da cucina in tasca, da proporre a un compagno di ascensore chiedendo semplicemente "sale?". Ettore Andenna ha trovato moglie e fil rouge, così.

domenica 7 dicembre 2008

Come utilizzare un cucchiaio di legno forato al centro


Salve, mi chiamo Martina e sono stata indirizzata alla vostra praticissima guida dal Garganauta uraniano che risponde al nome di Antonio Giuliani. Mi chiedevo giusto verso l’ora di cena come poter utilizzare al meglio il mestolo bucato che trovate in allegato. Sono certa che troverete la sua funzione più consona. Grazie per l’attenzione. [2 ottobre 2008]

Cara Martina, come vedi la Guida Rapida ha risposto subito all'annosa questione da te postaci. Abbiamo studiato a fondo lo strumento indicato (che il diavolo se lo porti!) ed ecco cosa abbiamo trovato. Ne approfittiamo per ringraziare in specialmodo l'archivio storico di Bratislava (TO).
Dando una veloce lettura all'opera di Piotr Pastarius Etfajoli, storico ottocentesco di chiare origini scozzesi, si scopre che il cucchiaio raggiunse l'Europa verso il XVI secolo, epoca di grandi bisticci religiosi [Pastarius Etfajoli 1866]. Come confermano altri autori, il cucchiaio divenne l'arma principe della Controriforma, in special modo nelle mani dei prelati tutori; dopo i primi incidenti che ne inificiavano l'uso, a partire dal quarto-sesto del Cinque-cento si cominciò a utilizzare cucchiai di legno (al posto dei cucchiai a cristalli liquidi utilizzati precedentemente), che rendevano lividi molto più gradevoli alla vista sugli arti dei giovani scolari [Sailor Jupiter 1958 e Sailor Mars 1963].
Nel XIX secolo, grazie al progesso tecnico a seguito della rivoluzione industriale, si moltiplicano le variazioni sul tema del cucchiaio. In uno scritto del 1875, Michele Gorghi narra delle vicende di Girolamo Schiumarola, personaggio realmente esistito, che a metà dell'Ottocento vagava per la penisola italiana proclamando l'amore libero e l'uso del mestolo bucato [Gorghi 1875]. Il mestolo bucato, che prese poi il nome di Schiumarola in onore al suo ideatore, era nato per schiacciare le mosche in cucina, ma poi divenne molto utile anche per raccogliere pezzi di cibo in brodo facendo scolare il residuato proteico, oppure nel reparto friggitoria, in versione metallica, per far scendere l'olio. La Schiumarola è anche riportata nel già pluricitato "Moderne prosopografie culinarie" del De Pruus [De Pruus 1934]. Naturalmente la Schiumarola era un cucchiaio con numerosi fori di piccole dimensioni. Per arrivare all'idiozia di un cucchiaio di legno con un grosso foro al centro, bisogna aspettare il postmodernismo. I recenti studi di Fleckers dimostrano come un cucchiaio con un grosso foro al centro sia, per dirla con le parole dell'autore, "totally useless" [Fleckers 1997]. Tuttavia, per non darvi solo cattive notizie, tipo "se lo gettate fate la meglio cosa", noi della Guida Rapida ci proponiamo di trovare utilità in quell'aborto di strumento; ci scusiamo con gli omissis, a cui siamo costretti dal Ministero dei Rapporti con Dio.
  • potreste, ad esempio, utilizzarlo nei tempi morti tipici della cucina, magari aspettando che il riso sia cotto, per infilare il ---- del tuo partner nel ------ grazie al ----- del suo buco già ------ per circa 8 minuti, con uno sbattitore; questo faciliterebbe il ------ del ------ dopo che tu da sopra -------- con la tua ------ completamente -------- per finire con un ------- aggiungendo sale e pepe q.b.;
  • oppure potreste affiancare il buco del mestolo al tacchino da riempire, inserendo l'imbuto nel buco del cucchiaio e poi nel buco del tacchino, in modo tale da mantenere una mano occupata per non ricadere nella trappola del dito nel naso, che in cucina è poco elegante, come ricorda il pupazzo Uan (ex Bim Bum Bam, ora consulente fianziario per la Deutsche Bank ed editorialista dell'Osservatore Romano).