lunedì 15 settembre 2008

Come nascondere un'erezione in spiaggia


Ci è arrivata una richiesta curiosa dalla Principessa Carasau, dottoressa in tuttologia, che a detta sua "porta in sé l'arte del paraculeggio e del cinismo premestruale. Priva di qualsivoglia senso del pudore e di tette, vi accoglie a braccia aperte nel suo meraviglioso mondo..". Insomma una donna a cui l'ego non manca. La sua arguta domanda è: come si nasconde l'erezione in spiaggia?


Secondo il prof. Rocco Ifcolds (1924) la tumescenza è da considerarsi "un dono divino da ostentare con gioia e orgoglio appena possibile". Il prof. Ifcolds fu arrestato più volte per atti osceni in luogo pubblico, motivo per cui non riuscì mai a completare il suo saggio, "De Rigiditatis Poenis". Un vero peccato. Ma torniamo al nostro quesito.
La spiaggia viene definita da Hopkins e Clark (1948) "un luogo ostico per il giovane sessualmente vorace". Il disagio pare nasca dal contrasto fra il naturale pudore femminile nella quotidianità e l'innaturale crollo di quest'ultimo in presenza di sabbia e acqua salata. Clark in particolare tentò di dimostrare una relazione di causa-effetto in un ambiente controllato. Fece entrare una giovane donna in una sala vuota e la fece sedere. La ragazza non si denudò. In seguito portò dentro la stanza un bicchiere di acqua salata e un secchio di sabbia. La ragazza si spogliò e tentò di abbronzarsi alla luce dei neon. Purtroppo Clark, piegato in due da una tumescenza fulminante non riuscì mai ad annotare i risultati dell'esperimento.
Esistono diversi sistemi efficaci per camuffare un'erezione in spiaggia.
Espinoza proponeva di portare sempre con sè un ombrello senza bastone da combinare per un camuffamento marittimo tipico. Il sistema sembrò efficace fino al mese di settembre, durante il quale improvvise raffiche di vento causarono diverse fratture del pene. Una fine triste per Espinoza e i suoi amici.
Un altro metodo efficace è quello che viene chiamato "Sistema della Ridondanza Fallica". Fu sperimentato da R. McDowell nel 1945 nella spiaggia di Mondello (PA). Il meccanismo è molto semplice. McDowell, non appena il suo apparato genitale reagiva con violenza alle nudità femminili, inseriva due banane nel costume, dicendo alle giovini signore di averne tre. Il suo grande errore fu quello di decidere di offrirne una alla sua vicina. Passò il resto della sua vita dietro le sbarre.
L'ultima tecnica, tanto diffusa quanto svilente, è la "Tecnica dello Struzzo" di Clemente J. Sacco. Il metodo consiste semplicemente nello scavare una fossa oblunga nella sabbia, per poi distendersi proni in modo che la propria escrescenza coincida perfettamente con il dislivello sabbioso. Purtroppo, a causa delle tumescenze prolungate dei giovani sessualmente attivi, questa tecnica mina i rapporti sociali, e nei soggetti più sensibili causa anche brutte scottature.

3 commenti:

daniela ha detto...

il mio ego ringrazia.

Prof. P. J. Cousin ha detto...

E io ringrazio il suo ego, signorina. Secondo Jacobson e Miller (1892) l'ego va sempre ringraziato. Non mi chieda perchè.

ablar ha detto...

Egregio Ill.mo professore,
volevo chiederle un consiglio su quale strategia usare per farsi pagare gli stipendi arretrati in una azienda che produce documentari sulla storia del sindacato.
Con ossequio.