giovedì 11 settembre 2008

Come organizzare una partita di calcetto senza fare sgarbo a nessuno


A calcetto, nei campi di uso più comune, si gioca in dieci, cinque per squadra. Per questo non è sempre facile organizzare una partita a questo surrogato del calcio quando la propria compagnia di amici è composta da una dozzina e più di unità. A tal proposito Cristoforo Vespucci di Rostock (Germania) ci ha scritto per capire in che modo può organizzare un match infrasettimanale a calcetto senza crearsi inimicizie per le necessarie esclusioni che deve effettuare. La risposta è stata affidata ad un nostro fido collaboratore, il prolisso Professor Meccia.


Il calcetto è un divertissement intercontinentale, disciplina ufficialmente denominata “Calcio a cinque” e che è al vaglio del CIO per entrare a far parte dei Giochi Olimpici nel 2016. A livello amatoriale questo sport, molto simile al più popolare calcio, è praticato da 1,34 miliardi di persone nell'intero globo, con l'Italia al primo posto nella speciale classifica (il 69% dei giovani tra i 15 e 28 anni calcano un campo da calcetto almeno una volta a settimana). Le sue origini nel Belpaese affondano radici antichissime; si narra che un gioco simile fosse già molto popolare nell'antica Etruria col nome di Sferomachia Minima (Angela 2003), ripreso poi in Italia, e precisamente a Firenze, dai bambini che non potevano cimentarsi col più popolare Calcio in livrea (ora noto come Calcio storico) (Alighieri 1301). Ma il boom vero e proprio avvenne nei primi del '900, grazie al pioniere Federigo Tozzi, noto ai più come scrittore, ma anche accanito giocatore di calcetto e polemico di prim'ordine (Pehers 1926). Fu grazie agli esperimenti arditi del Tozzi che l'organizzazione di una partita di calcetto iniziò a presentarsi come un problema rilevante, tanto che due suoi scritti passati per lo più inosservati affrontavano la questione: il serioso “Sull'ineluttabilità di non chiamare chi ha dato buca la settimana prima” (Tozzi 1915) e il più scanzonato “Si gira in porta...” (Tozzi 1916). Nonostante i suoi sforzi per disciplinare questa spinosa materia, il problema s'era trascinato irrisolto per circa trenta anni, quando nel 1962 comparì sulla scena “calcettistica” italiana il più intransigente e duro organizzatore di eventi amatoriali del Dopoguerra, tale Arturo Mazzola. E' stato il Mazzola a svelare i segreti di una perfetta organizzazione della partita di calcetto, essendo sempre lui l'incaricato di radunare i suoi tanti amici per svolgere match che lui amava definire “l'essenza esistenziale del cinque contro cinque”. Disdegnatore delle sostituzioni e dei “pacchi” dell'ultim'ora, nel suo archetipo scritto “Puntualità e venti altri metodi per essere sempre chiamati” (Mazzola 1964) tracciava le regole per esser legittimati a una chiamata da parte di chi organizza la partita. Infatti, l'incaricato al giro di chiamate (che il Mazzola all'epoca effettuava con telegrammi che iniziava a spedire dalle 72 alle 48 ore prima dell'evento, non avendo un comunissimo telefono) deve privilegiare chi ha sempre garantito affidabilità prima che doti tecniche accettabili, fornendo nell'opuscolo a tratti satirico “Mi chiedi perché non ti ho chiamato?” (Mazzola 1966) ben 52 motivazioni che l'organizzatore poteva addurre all'escluso. Ne riportiamo qui alcune, da noi ritenute le più significative:
- Parli proprio tu che due settimane fa per colpa tua fa dovemmo mettere Ciccio Paletta in porta?
- Non ti è arrivato il telegramma? Io te l'avevo mandato...
- Mi aveva detto tua sorella che ieri avevi avuto una digestione laboriosa.
- Era una partita seria.
- C'era mio cugino da Torino che voleva proprio giocare...
E le due più infime e false:
- No, guarda, non siamo andati più neanche noi.
- Stavolta mi avevano chiamato, non l'ho organizzata io.
Attingendo da questo prezioso Vademecum, un organizzatore non avrà scrupoli a non chiamare l'amico del cuore, talvolta necessariamente messo da parte per limiti tecnici o di affidabilità. Grazie dunque al Tozzi e al Mazzola (e un po' anche a me stesso) per aver ridotto al minimo le querelle pre-partita e post-partita inerenti alla composizione del gruppo dei dieci.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

ma questo Tozzi è il fratello grande di Umberto? (Tozzi 1977)


(mi ci voleva una guida! mici)

Dr. Cronopio ha detto...

Cara, penso che si parli di almeno due generazioni prima, visto che Federigo scriveva nei primi anni del novecento.
Però erano ugualmente tozzi. Genetica.

ablar ha detto...

aaahhhh!
(conosci il detto "fare la scema per non andare alla guerra"?)

comunque mi piace leggere ste guide ... si impara tanto!

Anonimo ha detto...

beh...caspita...

avete provato con Fubles??

www.fubles.com

Anonimo ha detto...

oppure EasyFootball!!!!!


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20nd ha detto...

Anche Sportella è molto pratico e intuitivo http://www.sportella.com

Anonimo ha detto...

Vi è, ovviamente, molto da sapere su questo. Penso che hai fatto alcuni buoni punti in dispone anche di. Continuare a lavorare, ottimo lavoro!

Anonimo ha detto...

Questo è stato abbastanza a condizione che vi sono molti là fuori che aspettano solo di destra..